Il doppiaggio di Netflix è stato il primo grosso colosso dello streaming a portare sul mercato del doppiaggio italiano una grossa mole di lavoro. Disney era sicuramente già presente, ma non aveva ancora il proprio canale di streaming. Infatti molti prodotti Disney erano nel catalogo di Netflix.

Insieme a Netflix e alla sua standardizzazione (ne ho parlato in questo video) e procedure, sono arrivati molti lavoro più o meno belli. C’è stato un primo periodo durante il quale il doppiaggio di Netflix è atterrato davanti ai leggi di tantissimi studi, alcuni dei quali non erano nemmeno attrezzati per il doppiaggio.

Lentamente Netflix ha eliminato i rami secchi e concentrato i propri lavori su pochi studi. In particolare, questi studi di doppiaggio devono poter rispondere a determinate caratteristiche di sicurezza. E’ per questo che gli studi di doppiaggio sono diventati “blindati” ed è sempre più difficile andare ad assistere o anche solo proporsi per dei provini.

Netflix, Amazon, Apple ecc ecc hanno paura che i loro prodotti vengano trafugati con una foto, un video, un passaparola effettuato da persone che non son addette ai lavori e, quindi, che non sono vincolate da accordi di riservatezza.

Ora, in questo articolo voglio esporre quello che sarà, secondo me, il futuro del doppiaggio in Italia, ma in realtà avverrà anche all’estero.

Già perché le multinazionali standardizzano i processi. Per favore, non leggere queste righe con tono lamentoso o di rimprovero… sii neutro. Non voglio giudicare.

Prima di parlare del doppiaggio di Netflix, facciamo brevemente dei parallelismi con realtà che già esistono in Italia.

Amazon è un leader mondiale tra i negozi online. All’inizio, le sedi erano all’estero e i pacchi venivano spediti dall’estero verso la nostra penisola. Poi la grande rivoluzione è stata la costruzione di grossi impianti in Italia e contemporaneamente nelle maggiori città sono nati dei grandi magazzini, tutti uguali per lo smistamento. Insomma, quello che prima era affidato a terzi, un po’ alla volta è stato inglobato nel processo per avere il pieno controllo e per migliorarne l’efficienza.

Al momento, l’ultimo passaggio è ancora in mano a terzi. Il pacco è consegnato da Bartolini, Poste Italiane, DHL ecc ecc. Ma non mi sorprenderei se, con il tempo, Amazon creasse un proprio sistema di consegna (ad esempio con i droni).

Bene, tutto questo cosa c’entra con il doppiaggio di Netflix? E’ la stessa cosa.

Centralizzeranno la produzione. Inizieranno a costruire dei grandi centri di doppiaggio (e magari di produzione) appena fuori dalle capitali (se tutto andrà bene, ci saranno due centri per ogni stato). In questo modo, tutti i processi (ricordati sempre di fare il paragone con le consegne di Amazon) saranno sotto il controllo di Netflix, Amazon, Apple ecc ecc.

Dall’arrivo del materiale, all’ultimo anello tutto sarà sotto controllo e monitorato. Non solo. La mole di lavoro sarà talmente grande e prolungata nel tempo, che assumeranno, in prima battuta, i direttori di doppiaggio e gli assistenti (già succede in alcune strutture!) poi passeranno all’assunzione di una squadra eterogenea di doppiatori a busta paga. Avrai la sicurezza di lavorare per tutta la durata del contratto, ma ai prezzi che decideranno loro. Ovviamente potranno anche abbassare i prezzi della normativa.

Il mix finale sarà fatto tutto all’estero. Quindi, le tracce dei vari paesi verranno inviate e lo stesso processo mixerà le tracce di più nazioni contemporaneamente. Tutto standardizzato, tutto controllato dal principio alla fine.

Il doppiaggio classico non morirà, così come non sono morti i librai. Ma concorderai con me che non se la passano molto bene. Il doppiaggio del cinema non ne risentirà e, all’inizio, forse nemmeno se ne interesserà.

I sindacati verranno bypassati, così come è stato per Uber e, quando si troverà una soluzione, la macchina sarà già avviata e oliata da tempo.

Vedo e prevedo… sembro un oracolo. Ma, secondo me, succederà questo al doppiaggio di Netflix Amazon, Apple ecc.

Tu cosa ne pensi?