Guerre Stellari è sempre una fonte di esempi di vita e di spunti filosofici. Non a caso sono nate anche delle religioni (?) o se vogliamo definirle meglio, delle filosofie Jedi.

L’esempio che faccio più spesso nel mondo della formazione attoriale, nei corsi di doppiaggio, di teatro o di dizione, riguarda la scelta di prendere “il lato oscuro”.

L’ho messa giù troppo pesante?

Ok la faccio facile facile. Se ti comporti da stronzo potresti…. fare carriera più velocemente.
Io preferisco parlare di “lato oscuro” è molto più esoterico! 😉

E’ una cosa che ho notato spesso, anche nel doppiaggio. Molti allievi brillanti, quando si accorgono di avere del talento diventano stronzetti, superbi, leggermente aggressivi. Questa è una conseguenza della propria autostima accresciuta, o sarebbe più corretto dire lievitata, e del loro EGO.

L’ego dell’attore e del doppiatore è un potere difficile da gestire.

Quando sei al centro del palco o davanti al microfono in sala di doppiaggio, qualcosa in te deve bruciare, (il famoso fuoco sacro), e deve “arrivare” al pubblico.

Però questo carburante NON è il proprio ego.

Conosco molti colleghi attori e doppiatori che come prime donne, camminano tronfi per le sale di doppiaggio. Sono attori sconosciuti da tutti, al di fuori del mondo del doppiaggio, e questo è per il loro ego un motivo di rivalsa una volta al microfono.
Di tutto quello che ho scritto fino ad ora non te ne frega una mazza, vero?. L’unica cosa che ti è rimasta in testa è la frase “potresti fare carriera più velocemente”.

Attenzione però, che è anche vero che chi brucia le tappe arresta in fretta la propria crescita.

In che senso?

Arriverai prima di altri, sfonderai in alcuni luoghi e ti fermerai.

Gli umili (parlerò in un altro post di cosa intendo per vera umiltà) rimasti indietro dalla partenza continueranno a passo costante la propria crescita, piano piano, mettendo in discussione il proprio EGO e creando le fondamenta del vero attore.

E col tempo supereranno anche il Darth Vader della recitazione e del doppiaggio.

Vieni con me e io completerò il tuo addestramento”.  (Ricorda però che non sono tuo padre! 😉