La mascherina serve anche nel doppiaggio! Ho scritto questo articolo non per cavalcare l’onda del coronavirus, ma è un argomento che mi è venuto in mente, perché vedo tutti in giro con la mascherina.

Negli studi di doppiaggio, alle volte, in un angolo, da qualche parte dove c’è la scrivania dell’assistente, c’è appesa una mascherina perché… serve!

Quando si pensa al mondo del doppiaggio, si pensa a tutti gli aspetti di mixing, che sono molto importanti per realizzare dei suoni particolari, ma, alle volte, i trucchi, quelli proprio semplici semplici, sono quelli che rendono in maniera immediata una sensazione, un’azione, una condizione. Ad esempio, quella delle mascherine!

Prova a pensare a un telefilm, a un film di medici, dove ci sono i medici che operano in sala operatoria. Quindi, ovviamente, indossano una mascherina: il suono non sarà pulito, ma sarà leggermente camuffata, quindi si può sentire che la voce è leggermente ovattata.

Nelle produzioni dove ci sono sempre medici, io consiglio ai doppiatori di comprarsi una mascherina e tenersela in tasca quando venite in studio, almeno utilizzate la vostra, perché pensa: la stessa mascherina per 10 diversi medici-doppiatori che ci sputazzano dentro. Bleah! Meglio comprarsene una, forse ora non è il momento più adatto per comprarla, i prezzi sono più alti, ma l’idea è quella.

Nel doppiaggio, non ci sono solo medici e dottori, la benda va bene anche per un bandito, ma ci sono anche altre situazioni: le più banali sono una persona dietro a un vetro. Il vetro potrebbe essere quello di un ufficio.

Immagina: la camera inquadra e si vede il vetro e la persona dietro al vetro che sta parlando. Il suono di questa persona non è nitido, ovviamente, ma ovattato perché è dietro un vetro. Il vetro si può fare con un foglio, due fogli, tre fogli ecc mettendo qualche foglio più vicino o più distante. Sarà il fonico a dirti la quantità di fogli, la distanza… oppure si usano le mani.

Anche le mani le mani possono generare questo tipo di rimbalzo, mi raccomando, fai attenzione, perché alle volte un personaggio sta parlando e poi si apre la porta dell’ufficio. In questo caso, tu che sei il doppiatore che sta doppiando quel personaggio, dovrai seguire questa dinamica.

In questo senso: sto parlando, si apre la porta e, a questo punto, la mia voce diventa di nuovo limpida. Tutto questo, ovviamente, se non viene fatto in post-produzione.

Un altro effetto che sembra una roba stranissima: quando ci sono gli astronauti, magari che indossano un casco protettivo e si utilizza un barattolo!

Se hai bisogno di più effetto metallico, sarà magari metallico, quindi niente di particolare, ma anche questo è il bello del doppiaggio, perché con dei trucchi così semplici, si riescono a ricreare delle sensazioni magiche, spaziali! Come nel caso dello spazio, si ritorna un po’ bambini.

Ribadisco, alcune cose vengono poi fatte in post-produzione, alcuni effetti non possono essere fatti dal vivo, vanno fatti assolutamente in post-produzione, ma, in alcuni casi, certe cose si possono fare semplicemente… con un foglio o altro e la magia si crea.

Magari lo sapevi già, ma se stai iniziando nel doppiaggio, potrebbe essere che quando vedi un tuo personaggio durante un provino o un casting, oppure stai già lavorando, e vedi un personaggio che è dietro un vetro o ha la mascherina, o qualcosa davanti alla bocca che cambia il suono, chiedi al direttore, all’assistente: “che cosa devo fare? Devo mettere un foglio, una mano, due mani distanti, così vanno bene? Ok, perfetto” e così almeno fai anche una bella figura, di chi sa come fare!

Non fare troppo il fico, però!!