L’argomento di oggi è davvero poco trattato: parliamo della scelta del doppiatore, un processo noto come distribuzione. Parliamo di come i direttori di doppiaggio scelgono le voci per il doppiaggio, non quelle imposte dal cliente ma anche quelle proposte dal direttore stesso. Consideriamo il ragionamento che passa dal reality al film, quindi non ci concentriamo solo al film, ma come gli ingredienti di una ricetta, che vanno mescolati.

Ogni direttore darà più peso a un elemento della ricetta e altri ad un altro, quindi la “torta”, ovvero la scelta del doppiatore diventerà diversa in base al direttore. Vediamo come avviene la scelta del doppiatore da parte dei direttori, ossia come fanno la distribuzione:

  1. Famiglia, raccomandazioni, la lobby del doppiaggio. Dovevo metterlo come primo punto, perché sicuramente qualcuno me l’avrebbe scritto. qui sotto E sai cosa? Non ha torto. “Oooh Walter dice queste cose, va contro la lobby del doppiaggio?!” Beh, se mi segui già da un po’ di tempo, sai che non seguo la massa, dico le cose un po’ come stanno, quello che penso. Sì, ci sono famiglie che hanno più peso nel doppiaggio. Se c’è un personaggio che mia nonna, mia zia, mio fratello, mia figlia può interpretare, beh allora, probabilmente, io direttore metterò lei o lui, questo membro della famiglia. Questo succede soprattutto per i bambini. Detto questo, che succede, allora non prenderla come scusante per dire “Ah beh allora non mi impegno, non studio tanto è tutto un magna magna” perché stiamo parlando di uno o due personaggi, magari in una serie o in un prodotto non è possibile distribuire tutta una serie ai soli membri della famiglia. Anche se è pur vero che alcune famiglie di doppiaggio sono piuttosto numerose, ma non si riuscirebbe comunque a coprire tutta una serie. Quindi questo discorso è vero, succede, è successo, ma non in maniera così allargata. Perciò in una serie di personaggi di un telefilm, di un cartone animato, ci saranno sempre personaggi extrafamiliari.
  2. Somiglianza vocale. Credo il più importante ed è anche la linea che stanno seguendo le Major che portano il doppiaggio in Italia e non solo in Italia. Ossia che il timbro sia simile a quello dell’attore, dell’attrice del personaggio che c’è in originale. Ogni tanto parlano anche di “abbinamenti spettrografici”. Ci credo così così. Però l’idea della somiglianza vocale è l’idea che viene seguita dalla maggior parte dei direttori e degli studi di doppiaggio.
  3. Associazione corporatura-voce. Seguita sempre meno. All’opposto del punto precedente, cioè la somiglianza con i timbri vocali, in questo caso c’è l’idea di come una voce dovrebbe essere in base alla corporatura. Cioè se c’è un ragazzino bello, faccia pulita, beh probabilmente io direttore gli metterò una voce di un ragazzo giovane, fresca leggera, se c’è un omone grande grosso, magari di colore, gli metterò la voce di uno grosso, grande e profonda. Ma questa è una nostra idea! Infatti, potrebbe essere un ragazzino con una voce molto profonda. Prova a pensare a Johnny Depp, ha una voce davvero profonda in originale, prova ad andare a sentirlo. Oppure a un personaggio di colore, grande e grosso, ma che ha la voce invece più leggera. In questo caso, come capisci, ci discostiamo, siamo quasi all’opposto rispetto al punto precedente e, come ti ho detto, è una tendenza sempre un po’ meno in voga, questo perché si tende di più ad avere un abbinamento tra i timbri.
  4. Somiglianza fisica. Ovviamente sto parlando di tutti i personaggi, non solo dei principali, anche dei secondari, anche di quelli di puntata. Somiglianza fisica: cosa vuol dire? Beh, se vedo un personaggio in video che assomiglia a quel doppiatore, mi viene in mente il doppiatore e lo chiamo. Ci assomiglia? Si assomigliano? Sì, un’attrice ha un taglio degli occhi simile a una doppiatrice, mi viene in mente e la chiamo. Somiglianza voce-volto, se un tizio ha una pettinatura uguale a quel doppiatore, chiamerò quel doppiatore. Lo so, è strano, ma a volte succede.
  5. Quel doppiatore o quella doppiatrice hanno già interpretato dei personaggi simili, li ho già visti, mi sono piaciuti e allora li richiamerò, perché so che sapranno interpretare quel personaggio che devo distribuire, in modo sicuramente efficace, magari hanno una buona articolazione. Io direttore voglio andare sul sicuro, voglio che ripetano la loro performance.

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